Viaggiare in gravidanza

La donna gravida non è una persona malata, anche se la medicalizzazione a scopo preventivo della gravidanza spinge a considerarla tale. La futura mamma, quindi, è una donna che può fare “quasi” tutto (ciò che è estremo è sconsigliabile), ma va fatto “cum grano salis“. In pratica basta applicare il “buon senso” a tutte le possibili domande per avere, nella stragrande maggioranza dei casi, la risposta giusta.

Le domande più frequenti rivolte all’ostetrico sono quelle inerenti ai viaggi (quale mezzo di trasporto?, quanto devono durare gli spostamenti?, dove andare?, dove alloggiare?, …); di seguito faremo delle considerazioni generali che potranno aiutare la gravida ad avere meno dubbi.

La scelta della vacanza

Il primo sintomo causato dalla gravidanza (spesso pecede il test positivo) è la facile stancabilità; la stanchezza ci avverte che il nostro fisico è in riserva e dato che la vostra energia la dovete condividere con il feto è buona norma non andare in riserva; non dovrete mai arrivare a dire “quanto sono stanca” perché dovete fermarvi all’affermazione “mi sto per stancare”. Questo consiglio, quindi, vi guiderà sulla scelta del tipo di vacanza (stanziale, itinerante, con escursioni, a tappe forzate,…) e su come spostarvi (mezzo di trasporto, durata…).

Come vestirsi

La gravida deve vestire in modo comodo, per se stessa e per il bambino che porta  in grembo; le calzature sono una scelta fondamentale per la salute della colonna vertebrale, delle vene e per evitere le cadute. Le scarpe devono essere non molto alte e se con i tacchi questi devono essere base larga; un tacco basso ma a punta impedisce di essere stabili in condizioni di emergenza; un tacco molto alto inoltre peggiora la statica della colonna vertebrale e riduce il ritorno venoso (già deficitario per la pressione dell’utero sulle vene del bacino). Per le passeggiate sono sconsigliati percorsi che rendono difficile l’equilibrio, reso già precario dalla pancia; le cadute vanno assolutamente evitate, anche se il liquido amniotico fa da ammortizzatore.

Come si diceva la gravida non è malata, ma bisogna prevedere che possa aver bisogno di un medico, o meglio di uno specialista, quindi sarà importante informarsi sui numeri di telefono del più vicino ospedale e di dove esso è allocato.

I disturbi

In gravidanza la donna ha una serie di disturbi anche molto fastidiosi durante il primo trimestre; verso la fine della gravidanza (terzo trimestre) la pancia comincia a pesare e alcune donne, anche se tutto va bene, presentano una spiccata stancabilità, gambe gonfie; quindi il momento migliore in una gravidanza fisiologica per intraprendere un viaggio è tra il IV e il VI mese.

Se decidete di viaggiare in aereo, chiedete un posto vicino al corridoio, per poter alzarsi facilmente per raggiungere la toilette e per sgranchirsi le gambe; se possibile tenere le gambe sollevate, toglietevi le scarpe e ogni tanto muovete piedi e fate degli esercizi, stando in piedi, sollevandovi sulle punte (per il ritorno venoso). Indossate sempre calze elastiche specifiche (anche in estate).

Se invece avete scelto l’automobile, non superate le sei ore di viaggio al giorno, e soprattutto fate soste frequenti sia per svuotare la vescica, che per attivare, con una passeggiata, la circolazione; indossate sempre la cintura di sicurezza facendola passare sotto la pancia e lungo i fianchi.

Paesi esotici? Montagna? Basta stare attenti

Se state pensando a un viaggio in paesi esotici o del terzo mondo, valutare seriamente la possibilità di cambiare meta; altrimenti stare attenti a:

1) bere solo acqua imbottigliata e controllate che la bottiglia venga aperta davanti a voi;

2) non usare ghiaccio, non sapete con quale acqua è stato fatto;

3) non mangiare frutta cruda e fresca, eventualmente cuocetela;

4) non mangiare cibi crudi o poco cotti;

5) controllare che il latte sia pastorizzato. Durante gli spostamenti non dimenticate di bere acqua per evitare una disidratazione che è sempre in agguato specialmente in estate;

6) per quanto riguarda la prevenzione delle malattie in zone endemiche, dato che qualsiasi medicina voi prendiate, “inquina” anche il vostro bambino, se possibile evitate i viaggi in luoghi dove la profilassi ed eventuali vaccinazioni siano obbligatorie; altrimenti contattare il servizio d’igiene della vostra ASL per informazioni precise;

7) vacanze in montagna: non andate oltre i 1500 metri; non sciate; non fate escursioni impegnative (chiedete alla guida);

8) vacanze al mare: andate in spiaggia dalle 8,30 alle 11,00 e dalle 16,30 alle 19,00, l’eccessiva esposizione al sole può aggravare alcuni sintomi della gravidanza e può fare insorgere delle crisi ipotensive o colpi di calore. Sia al mare che in montagna proteggetevi dal sole con alte protezioni per evitare il cloasma gravidico (macchi scure in volto).

In conclusione, se avrete letto queste pagina, ascoltato i consigli del vostro ostetrico e se soprattutto avete usato il “buon senso”, di cui si parlava precedentemente, avrete certamente scelto e pianificato un viaggio a misura del vostro Stato; le scelte giuste eviteranno inoltre eventi stressogeni che influenzeranno negativamente il vostro stato e vi rovineranno la vacanza tanto attesa.